Il Consiglio dei ministri, nella seduta n. 47 dell’8 agosto u.s, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici.
L’intervento legislativo ha lo scopo, tra l’altro, di rifinanziare il fondo mutui sulla prima casa e individuare risorse da utilizzare per ridurre la pressione fiscale, di assicurare la tutela degli utenti dei servizi di trasporto aereo e terrestre; incentivare gli investimenti, anche in riferimento al settore dei semiconduttori e della microelettronica; intervenire su specifiche attività economicamente rilevanti, in particolare nel settore della pesca e delle produzioni vinicole.
In dipendenza dell’andamento dei tassi di interesse e dell’impatto sociale derivante dall’aumento delle rate dei mutui, il decreto istituisce, per l’anno 2023, una imposta straordinaria a carico degli intermediari finanziari, escluse le società di gestione dei fondi comuni d’investimento e le società di intermediazione mobiliare di cui al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58).
L’imposta straordinaria sarà versata nel corso del 2024 e non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Le maggiori entrate derivanti da tale imposta saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.
Il decreto prevede poi misure a tutela degli utenti dei servizi di trasporto aereo e terrestre.
Al fine di favorire gli investimenti, pubblici e privati, il testo prevede:
l’estensione a 10 anni del termine per il recupero degli incentivi per le grandi imprese, al fine di contrastarne la delocalizzazione;
per gli investimenti esteri pari ad almeno un miliardo di euro, riconosciuti di preminente interesse strategico nazionale dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, si introduce la possibilità di nominare un commissario straordinario di Governo che, anche avvalendosi dell’Unità di missione attrazione sblocco degli investimenti, assicura il coordinamento e l’azione amministrativa necessaria per la tempestiva ed efficace realizzazione;
l’anticipo di alcune misure urgenti del Piano Nazionale per la Microelettronica, destinando al settore circa 700 milioni di euro, attraverso un credito d’imposta maggiorato per la ricerca e lo sviluppo nel settore dei semiconduttori;
norme per consentire la piena e rapida operatività della Società Stretto di Messina S.p.A., concessionaria per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, al fine di realizzare, nei termini previsti a legislazione vigente, tutte le complesse attività funzionali alla realizzazione dell’opera, incluse quelle iniziali di riavvio operativo e di progettazione tecnica ed economico-finanziaria;
l’attuazione in via amministrativa al regolamento (UE) 2017/352 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 febbraio 2017, con la previsione della delega al Governo per modificare la disciplina del servizio di ormeggio;
interventi per assicurare, nelle modalità di ripartizione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario, la piena applicazione dei costi standard a tutto il settore del trasporto pubblico locale e regionale d’interesse delle regioni a statuto ordinario;
la realizzazione di interventi urgenti di messa in sicurezza di tratti stradali, ponti e viadotti di competenza comunale, attraverso l’istituzione del “Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni”;
l’autorizzazione al Commissario straordinario per la realizzazione della linea C della metropolitana di Roma di avvalersi, senza soluzione di continuità, del personale di Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione, anche in caso di operazioni di fusione o di cessione temporanea in altra società sottoposta al controllo di Roma Capitale;
interventi per le attività degli enti locali in dissesto finanziario;
disposizioni in materia di contabilità speciale del Commissario straordinario per l’attività di ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023;
l’indicazione che gli osservatori astronomici di rilevanza europea (finanziati dall’ESA) costituiscono asset di rilevanza strategica per lo studio dello Spazio e per i quali non si possono, a livello locale, opporre vincoli di carattere paesaggistico o urbanistico;
la possibilità per le regioni di delegare ai comuni determinate funzioni in materia di bonifiche e di autorizzazione all’apertura di nuove discariche;
la proroga, dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023, del termine finale entro cui le persone fisiche possono beneficiare del “superbonus 110 per cento” sulle spese sostenute per interventi agevolati, su edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti e autonome, che alla data del 30 settembre 2022 avevano già raggiunto una percentuale di completamento dei lavori pari almeno al 30 per cento.
Infine, si prevede che i poteri speciali del Governo (“Golden Power”) in ambiti strategici possano essere esercitati anche all’interno del medesimo gruppo nell’ipotesi di atti, operazioni e delibere aventi ad oggetto diritti di proprietà intellettuale afferenti all’intelligenza artificiale, alla produzione di semiconduttori, alla cybersicurezza, alle tecnologie aerospaziali, di stoccaggio dell’energia, quantistica e nucleare o di produzione alimentare, che riguardano uno o più soggetti esterni all’Unione Europea.
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NORME IN MATERIA DI GIUSTIZIA, CONTRASTO AGLI INCENDI, TOSSICODIPENDENZE E PERSONALE DEI MINISTERI
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di processo penale, processo civile, di contrasto agli incendi boschivi e di recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, nonché in materia di personale della Magistratura, del Ministero della giustizia e del Ministero della cultura.
Il testo interviene in diversi ambiti. Di seguito le principali previsioni.
– Disposizioni in materia di processo penale
Al fine di rafforzare gli strumenti di contrasto a reati di particolare gravità, si stabilisce espressamente che la disciplina speciale in materia di intercettazioni per lo svolgimento delle indagini in relazione ad un delitto di criminalità organizzata o di minaccia col mezzo del telefono, che prevede condizioni meno stringenti per l’autorizzazione e la proroga delle intercettazioni stesse, si applichi anche a fattispecie di reato che esprimono un’offensività omogenea rispetto a quelle di criminalità organizzata e, in particolare, ai delitti, consumati o tentati, previsti dagli articoli 452-quaterdecies (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti) e 630 del codice penale (sequestro di persona a scopo di estorsione), o commessi con finalità di terrorismo o avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416-bis del codice penale (forza di intimidazione del vincolo associativo e condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivano) o al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo (associazioni di tipo mafioso). Si stabilisce che le nuove disposizioni si applichino anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge. Inoltre, si prevede l’istituzione di apposite infrastrutture digitali interdistrettuali, dirette a realizzare, per le attività d’intercettazione, più elevati ed uniformi livelli di sicurezza, un aggiornamento tecnologico adeguato alla delicatezza della materia, una maggiore efficienza, economicità e capacità di risparmio energetico dei sistemi informativi. Si disciplina un progressivo percorso al fine di consentire di localizzare presso le nuove infrastrutture digitali l’archivio digitale previsto dalle norme vigenti e, successivamente, di effettuare le stesse intercettazioni mediante tali infrastrutture. È espressamente ribadito che il Ministero della giustizia, pur nell’ambito delle suddette attività, non può avere accesso ai dati in chiaro, che restano coperti dal segreto investigativo.
– Disposizioni in materia di processo civile
Al fine di non generare un sovraccarico sui giudici togati, si deroga fino al 31 dicembre 2023 alla regola prevista dal Codice di procedura civile in base alla quale, davanti al tribunale per i minorenni, nei procedimenti aventi ad oggetto la responsabilità genitoriale, non possono essere delegati ai giudici onorari adempimenti relativi all’ascolto del minore, all’assunzione delle testimonianze e ad altri atti riservati al giudice. Si prevede che il giudice onorario cui sia stato delegato l’ascolto del minore o lo svolgimento di attività istruttoria componga il collegio chiamato a decidere sul procedimento o ad adottare provvedimenti temporanei. Infine, si confermata la previsione secondo cui la prima udienza, l’udienza di rimessione della causa in decisione e le udienze all’esito delle quali sono assunti provvedimenti temporanei sono tenute davanti al collegio o al giudice relatore.
– Disposizioni in materia di personale dirigente delle pubbliche amministrazioni
Si prevede che, fino al 31 dicembre 2026, le pubbliche amministrazioni possano trattenere in servizio i dirigenti generali dei dipartimenti, o delle strutture corrispondenti, con esclusione di quelli già collocati in quiescenza, che siano attuatori di interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, si elimina il divieto di conferire incarichi di vertice degli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.
– Disposizioni in materia di personale di magistratura e del Ministero della giustizia
Si introducono specifiche disposizioni riguardo ai corsi di formazione dei magistrati per il conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi. Inoltre, fino al 31 marzo 2033, in deroga alle norme vigenti, ai dirigenti penitenziari del ruolo di istituto penitenziario in possesso della necessaria anzianità possono essere conferiti gli incarichi superiori relativi ai ruoli della dirigenza penitenziaria di esecuzione penale esterna e di istituto penale minorile, anche a titolo di reggenza. Sempre fino al 31 marzo 2033, ai dirigenti penitenziari assunti nei ruoli di esecuzione penale esterna e di istituto penale minorile, anche se non in possesso dell’anzianità necessaria, può essere conferito l’incarico di direttore aggiunto negli uffici individuati come sede di incarico superiore, allo scopo di consentire l’attribuzione dell’incarico ai nuovi vincitori di concorso che saranno assunti entro la fine di settembre.
– Disposizioni in materia di contrasto agli incendi boschivi
Si modifica il delitto di incendio boschivo. In particolare, si innalza la pena minima da quattro anni a sei anni di reclusione per la fattispecie di incendio doloso e da uno a due anni di reclusione per la fattispecie di incendio colposo e si prevede una nuova circostanza aggravante, ad effetto speciale dell’ipotesi dolosa, con un aumento di pena da un terzo alla metà, per avere commesso il fatto «con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti allo svolgimento di servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi o al fine di trarne profitto per sé o per altri».
– Disposizioni per il recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche
Si prevede che la quota parte di spettanza statale del gettito dell’otto per mille dell’IRPEF, riferita a scelte non espresse dai contribuenti, oggetto di ripartizione nell’anno 2023, sia utilizzata prioritariamente per finanziare interventi straordinari per il recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, sulla base di domande presentate entro il 31 ottobre 2023 e, per la parte eventualmente rimanente, in proporzione alle scelte espresse. Inoltre, si specifica che le risorse a diretta gestione statale riferite a scelte non espresse dai contribuenti e oggetto di ripartizione negli anni dal 2024 al 2027 possono essere utilizzate anche per interventi volti al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. La medesima finalità del recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche entra a far parte a regime, dalla dichiarazione dei redditi per il 2023, delle scelte che possono essere compiute dai contribuenti nel destinare il proprio otto per mille allo Stato.
– Disposizioni in materia di isolamento, autosorveglianza e monitoraggio della situazione epidemiologica
Si interviene sulle disposizioni volte al contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. Si abroga la disciplina relativa alle misure concernenti l’isolamento per le persone risultate positive al SARS-CoV-2 e il regime di autosorveglianza per i contatti stretti con soggetti confermati positivi. Resta fermo in ogni caso il potere del Ministro della salute di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica.
– Disposizioni in materia di cultura
Si ridefiniscono le competenze del Ministero della cultura in modo più coerente, aggiungendone alcune in materia di audiovisivo, tutela dei beni paesaggistici e del patrimonio archivistico e promozione della creatività contemporanea. Inoltre, l’ordinamento del Ministero passa da una struttura a segretario generale a una costruita su un massimo di 4 dipartimenti. Si proroga di tre mesi (fino al 15 dicembre 2023) la disposizione che ha disposto l’incremento di 1 euro del costo dei biglietti di ingresso negli istituti e luoghi della cultura di appartenenza statale per finanziare gli interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio culturale, pubblico e privato danneggiato in conseguenza degli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.
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SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA
Ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge relativo all’abrogazione di norme prerepubblicane relative al periodo 1921 – 1946.
Il testo cancella altri 3.637 regi decreti relativi all’anno 1910 e al periodo 1921-1946, portando a un totale di 22.574 le norme oggetto di definitiva abrogazione su iniziativa del Governo.
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ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI
Inoltre ha avviato l’esame di un disegno di legge che delega il Governo alla revisione delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali.
Le nuove norme intendono garantire la coesione sociale, territoriale e ordinamentale, nell’unità e indivisibilità della Repubblica, la regolare costituzione e il funzionamento degli organi elettivi di comuni, province, città metropolitane ed enti locali rappresentativi del territorio e delle popolazioni, e assicurare la salvaguardia e lo sviluppo delle competenze e delle funzioni ai medesimi attribuite per il benessere delle comunità di riferimento.
Il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per la revisione del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUOEL, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), allo scopo di aggiornare, riordinare e coordinare la disciplina statale.
Nell’esercizio della delega, il Governo sarà tenuto, tra l’altro:
all’applicazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza relativamente alla configurazione degli enti locali e al conferimento ed esercizio delle rispettive funzioni amministrative;
al rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, per favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, delle loro formazioni sociali, degli enti del terzo settore e delle imprese per la collaborazione e realizzazione delle attività di interesse generale attraverso il necessario coordinamento con l’ente territoriale competente per materia;
alla valorizzazione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio delle funzioni amministrative mediante intese e convenzioni tra gli enti territoriali e alla valorizzazione e incentivazione delle forme associative tra enti locali, con particolare riferimento alla innovazione ammnistrativa, alla transizione digitale, alla salvaguardia e sicurezza nei territori e alla gestione integrata delle risorse a fini di risparmio, tutela ecologica e ambientale;
alla razionalizzazione degli apparati pubblici concentrando presso comuni e loro unioni, province e città metropolitane le funzioni svolte da altri organismi e agenzie operanti a livello locale;
all’aggiornamento e alla razionalizzazione del riparto di competenze tra gli organi di governo di comuni, province e città metropolitane;
alla valorizzazione della centralità della figura dell’organo monocratico di comuni, province e città metropolitane;
alla previsione di meccanismi istituzionali e relazioni tra gli organi di governo di comuni, province e città metropolitane, in modo da assicurare l’equilibrio di funzioni e responsabilità tra gli organi dell’ente locale, la celerità e la semplificazione nelle decisioni amministrative;
all’aggiornamento dello status degli amministratori locali, tenendo conto delle specifiche e rispettive funzioni e dei diversi livelli di responsabilità e di compiti attribuiti;
alla revisione organica delle disposizioni in materia di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità.
Il seguito dell’esame è stato rinviato ad altra riunione.
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RIORGANIZZAZIONE DI MINISTERI
Ha approvato, in esame preliminare, tre decreti del Presidente del Consiglio dei ministri relativi alla riorganizzazione dei Ministeri, che rispondono alla necessità di razionalizzare l’assetto organizzativo dei dicasteri e di garantire un efficace svolgimento delle funzioni di direzione attribuite all’autorità politica e di elaborazione delle politiche pubbliche:
Modifiche al regolamento recante l’organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell’interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78 (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare) 2. Regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a norma dell’articolo 1, comma 4, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132 (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare) 3. Regolamento concernente modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 luglio 2021, n. 128 (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – esame preliminare)
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INFORMATIVA SULLA NUOVA STRATEGIA NAZIONALE PER LA BANDA ULTRA LARGA
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, appositamente invitato, ha illustrato al Consiglio dei ministri la nuova Strategia Nazionale per la banda ultra larga. La strategia è frutto della consultazione con gli operatori di settore e del lavoro del Comitato interministeriale per la transizione digitale e mette in campo, per il triennio 2023-2026, un piano di azione volto al consolidamento infrastrutturale di reti fisse e mobili, allo sviluppo e all’adozione di infrastrutture di nuova generazione e ad interventi a sostegno della domanda. Sviluppata in quattro aree di intervento, la nuova strategia prevede investimenti per circa 2,8 miliardi di euro, di cui una parte derivante dalle economie maturate nell’ambito degli interventi PNRR per la banda ultra larga.
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FABBISOGNI STANDARD
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la nota metodologica relativa all’aggiornamento e alla revisione della metodologia per i fabbisogni standard dei comuni per l’anno 2023 ed il fabbisogno standard per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, in relazione alle seguenti funzioni:
gestione del territorio e dell’ambiente – servizio smaltimento rifiuti;
settore sociale – servizio di asili nido;
servizi generali di amministrazione, gestione e controllo;
polizia locale;
viabilità e territorio;
traporti (trasporto pubblico locale);
settore sociale al netto del servizio di asili nido.
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SPENDING REVIEW
Inoltre ha approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dà attuazione all’articolo 22-bis della legge di contabilità e finanza pubblica, il quale stabilisce che, nell’ambito del contributo dello Stato alla definizione della manovra di finanza pubblica, sulla base degli obiettivi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza (DEF), siano definiti gli obiettivi di spesa di ciascun Ministero.
L’applicazione del citato articolo 22-bis è prevista anche nell’ambito della riforma 1.13 del PNRR del quadro di revisione della spesa pubblica “spending review”.
Il DPCM, in coerenza con gli obiettivi programmatici indicati nel DEF 2023, provvede a ripartire tra i ministeri i risparmi di spesa, pari a 300 milioni di euro per l’anno 2024, 500 milioni di euro per l’anno 2025 e 700 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026, in termini di indebitamento netto. Tale ripartizione è definita per ciascun Ministero in relazione all’entità e alla composizione della spesa relativamente alle competenze settoriali di riferimento, in relazione alla natura economica e ai settori di intervento. Per conseguire tali riduzioni i Ministeri potranno proporre gli interventi anche legislativi da adottare con il disegno di legge di bilancio 2024-2026. Con appositi accordi tra il Ministro dell’economia e delle finanze e ciascun Ministero sono stabiliti modalità e termini per il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi di spesa.
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NOMINE
Ha deliberato il conferimento dell’incarico di Vice Avvocato Generale dello Stato all’Avvocato dello Stato Maria Gabriella Mangia.
Per informazioni rivolgersi a:
Tel. 06 84567 417 / 464
E-Mail: relazioniistituzionali@ance.it