congresso-63

L’acqua da minaccia a risorsa per il territorio: siamo tutti corresponsabili nel suo utilizzo

Assemblea dei costruttori ANCE della provincia di Alessandria.

Il tema dell’acqua che da minaccia può diventare risorsa per il territorio è stato affrontato nel corso dell’assemblea dei costruttori alessandrini, svoltasi a Novi Ligure nel teatro “Marenco”.

“Le tematiche che la nostra associazione deve affrontare quotidianamente – ha detto Paolo Valvassore, presidente del Collegio Costruttori ANCE della provincia di Alessandria, aprendo i lavori – sono note a tutti gli imprenditori, ai professionisti, ai pubblici amministratori che, oggi, vorremmo coinvolgere in una riflessione e in un dibattito che stiamo perseguendo da tre anni, affrontando le continue nuove proposte emergenti sulla ‘rigenerazione urbana’. Il tema di quest’anno riguarda l’acqua, che serve a mille scopi personali e industriali ed è, perciò, un bene economico che va utilizzato ma non sprecato”. E sull’utilizzo dell’acqua, della sua conservazione, regimazione e manutenzione, il presidente Valvassore ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità di non farne un uso indiscriminato perché i lavori “non eseguiti o fatti senza competenze diventano un rischio per il territorio con tutte le conseguenze idrogeologiche che ben conosciamo”. Il presidente dei costruttori ha ricordato la recente pubblicazione del Quaderno edito dal Collegio ANCE di Alessandria sull’acqua come risorsa e punto di riferimento per l’urbanesimo e lo sviluppo della città capoluogo, sottolineando che “in queste tematiche siamo coinvolti in molti: costruttori, ordini professionali, pubblica amministrazione, cittadini. Per questo dobbiamo preservare l’acqua dagli sprechi guardando anche, e soprattutto, alle aspettative delle generazioni future”.

La prima relazione di Andrea Gianotti, responsabile del Centro Studi de “Il Sole24Ore”, ha riguardato “L’acqua come bene economico: rischi e opportunità per il futuro dei territori”. Il relatore, partendo dall’analisi dei costi/benefici quando si parla di rischi idrogeologici, passando in rassegna una parte di letteratura scientifica sul tema, ha evidenziato “come gli investimenti di prevenzione portino ad un ritorno economico anche su orizzonti temporali relativamente brevi”. Tenendo ben presente che “abitazioni, infrastrutture, industria, agricoltura, servizi pubblici e privati sono una componente patrimoniale fortemente a rischio”. Insieme al cambiamento climatico che ha reso e renderà sempre più frequenti la polarizzazione siccità/alluvioni anche nelle zone temperate come le nostre.

Di governo del territorio e dissesto idrogeologico ha parlato il professor Gabriele Anselmi, geologo e professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, avvalendosi di  cartografie dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Po e dell’ISPRA per esporre la realtà idrogeologica del settentrione italiano e dell’Alessandrino in particolare. “E’ necessario fare il punto sul dissesto idrogeologico del territorio – ha affermato il professor Anselmi – con pubblici amministratori e imprese che hanno capacità e competenze”, chiarendo che le frane non è possibile fermarle ma si può mitigarne il rischio attraverso una pianificazione degli interventi sui tratti di strada ritenuti strategici.

L’ingegner Adriano Simoni, direttore dell’Egato6 Alessandrino, ha affermato che non possiamo far finta di nulla sui danni dell’acqua perché i danni che provoca se non gestita correttamente si ripercuotono sulla comunità. D’altronde, dai dati emersi al convegno, nei nostri territori, dal 2011 al 2022, gli eventi alluvionali e le crisi idriche hanno richiesto una spesa di oltre 17 milioni per effetto dei cambiamenti climatici. La buona notizia è data invece dall’assegnazione dei fondi del PNRR al progetto dell’Egato6 per la riduzione delle reti idriche di 20 Comuni dell’Alessandrino. L’ingegner Simoni ha anche ricordato che in Piemonte l’Autorità d’ambito destina una quota della tariffa, non inferiore al 3 per cento, alle attività di difesa e tutela dell’assetto idrogeologico del territorio montano.

Alla tavola rotonda conclusiva, coordinata da Roberto Livraghi,  hanno partecipato i relatori con il presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, il presidente del Gruppo Giovani Costruttori ANCE, Simone Cimino e il presidente del Collegio Costruttori, Paolo Valvassore. Dal dibattito è emersa l’utilità delle banche dati “che sono tantissime e servono per essere utilizzate”, come ha sottolineato il professor Anselmi, mentre il presidente Bussalino ha richiamato la necessità di accedere ai finanziamenti anche da parte delle Province per la messa in sicurezza delle strade come è avvenuto per i ponti. Simone Cimino ha sottolineato che il risparmio dell’acqua in edilizia è possibile attraverso una pianificazione della difesa del suolo e l’utilizzo di acque di raccolta come avviene a Rotterdam e in altre realtà europee. “E per realizzare bene le opere – ha concluso Paolo Valvassore – sono necessarie le competenze per evitare il rischio di danneggiare l’esistente”.

Al convegno hanno portato il saluto il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere e l’assessore regionale alle Infrastrutture e alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi.

Federica Brancaccio, presidente nazionale ANCE, attraverso un collegamento internet, nel sottolineare l’importanza e la validità del convegno su un tema di estrema attualità, ha richiamato la necessità di attuare politiche di prevenzione per garantire una autentica rigenerazione urbana.

Anche il ministro per la Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, nel saluto ai presenti ha evidenziato l’importanza dell’acqua come “risorsa indispensabile del progresso e dello sviluppo economico. Un suo uso indiscriminato diventa un autentico rischio per i territori, perciò le istituzioni devono fare la loro parte sostenendo tutti i soggetti coinvolti”.

Documentazione Assemblea

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