Nel Consiglio dei ministri n. 86 del 20 giugno u.s sono stati approvati, tra l’altro:
–un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico.
Il testo intende adeguare l’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024, che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche. A tal fine, si pone in essere un sistema di governo, rafforzando le relative catene di approvvigionamento e favorendo lo sviluppo di progetti strategici grazie a procedure di autorizzazione semplificate.
Il decreto prevede, tra l’altro:
Governance relativa alle materie prime strategiche
Si prevede che il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal Ministro della difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, debba pronunciarsi sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi all’accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuarsi sul territorio nazionale, presentate alla Commissione europea.
Si individuano presso i ministeri competenti tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione, al riciclaggio o alla trasformazione di materie prime critiche strategiche. Il termine massimo di rilascio di tali titoli abilitativi è di 18 mesi per l’estrazione e di 10 mesi per il riciclaggio o la trasformazione.
Si istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche, con i seguenti compiti:
monitoraggio economico, tecnico e strategico delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche e delle esigenze di approvvigionamento delle aziende;
coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica a livello aggregato, e del relativo livello di sicurezza.
Il Comitato tecnico predispone e sottopone, ogni tre anni, all’approvazione del CITE, integrato dal Ministero della Difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, un Piano Nazionale delle materie prime critiche, in cui sono indicate, in modo organico, le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi.
Si affida all’ISPRA – Servizio Geologico d’Italia, sulla base di una convenzione stipulata con i ministeri competenti, il compito di elaborare il Programma nazionale di esplorazione nel quale sono riportati:
la mappatura dei minerali;
le campagne geotermiche;
le indagini geognostiche;
l’elaborazione dei dati acquisiti mediante esplorazione generale.
Misure di accelerazione e semplificazione della ricerca di materie prime critiche
Il punto di contatto istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica riceverà le comunicazioni del permesso di ricerca delle materie prime strategiche che non eccedano i due anni. Il punto unico di contatto provvede a darne Comunicazione al Comitato tecnico per le materie prime critiche strategiche. L’attività di ricerca può essere iniziata dopo 30 giorni dalla comunicazione.
Si attribuiscono all’ISPRA e alla Sovrintendenza territorialmente competente le funzioni di vigilanza e controllo sui progetti di ricerca strategici e sul rispetto dei requisiti previsti, nonché il potere di disporre (dandone comunicazione ai ministeri competenti) l’interruzione del permesso di ricerca in caso di accertamento di irregolarità nell’effettuazione delle ricerche.
Istituzione di aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari
I titolari delle concessioni minerarie aventi ad oggetto i progetti strategici che prevedono la trasformazione di materie prime critiche dovranno corrispondere annualmente il valore di un’aliquota del prodotto (pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 7 per cento) in favore dello Stato per i progetti a mare o in favore dello Stato e della regione nella quale insista il giacimento per i progetti su terraferma. Le somme versate in favore dello Stato confluiscono nel Fondo nazionale del made in Italy e sono destinate a sostenere investimenti nella filiera delle materie prime critiche strategiche per la Nazione.
Recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi
Si introduce il “Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici”, prevedendo, tra l’altro, che:
l’estrazione di sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, possa essere concessa solo a seguito dell’elaborazione, da parte dell’aspirante concessionario, di uno specifico “Piano di recupero” che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale dell’intero ciclo di vita;
nei siti contaminati già oggetto di procedimento di bonifica, il Piano debba essere valutato in coerenza con il progetto di bonifica;
in relazione alle strutture di deposito censite come potenzialmente contaminate, il Piano debba indicare gli interventi necessari a contenere l’eventuale diffusione di sostanze inquinanti.
Accelerazione dei giudizi in materia di progetti strategici
Si prevedono procedure semplificate e accelerate, sul modello dei giudizi amministrativi in materia di PNRR, in relazione alle controversie in materia di riconoscimento o rilascio dei titoli abilitativi previsti dal decreto per i progetti strategici relativi a materie prime critiche.
Registro delle aziende e delle catene del valore strategiche
Si istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche per fini di monitoraggio, misurazione del fabbisogno nazionale e conduzione di prove di stress.
Fondo nazionale del Made in Italy
Si modifica il Fondo nazionale del made in Italy, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali.
In particolare, si integra il novero delle destinazioni delle risorse del Fondo, introducendo anche estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali; si prevede che le risorse del Fondo possano essere progressivamente incrementate anche con risorse provenienti da pubbliche amministrazioni; si prevede la possibilità di investimenti anche in strumenti di rischio emessi da società di capitali aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo sia in asset immobiliari, anche pubblici, strumentali all’operatività delle imprese delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da società di capitali collegati a tali asset; si prevede che possano essere individuati più soggetti gestori del Fondo, fermo il limite di spesa per il pagamento delle commissioni dei predetti gestori (2.500.000 euro annui complessivi).
I fondi di investimento istituiti dalla società di gestione del risparmio costituita dal Ministero dell’economia e delle finanze potranno perseguire anche i fini propri del Fondo nazionale del made in Italy, ossia: crescita, sostegno, rafforzamento e rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e di valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali. Tali fondi potranno investire in asset immobiliari, anche pubblici o derivanti da concessione, strumentali all’operatività delle società delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da tali società il cui rendimento sia collegato ai predetti asset immobiliari strumentali.
–un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di economia dello spazio.
Il testo introduce nell’ordinamento la definizione di “attività spaziale”, che ricomprende il lancio, la gestione in orbita e il rientro di oggetti spaziali ed ogni altra attività realizzata nello spazio extra-atmosferico, ivi compreso l’uso delle risorse naturali, e detta una complessiva regolamentazione dell’eterogenea e vasta attività imprenditoriale privata connessa all’esplorazione dello spazio, anche con espresso riferimento agli accordi internazionali sottoscritti e ratificati dall’Italia in materia.
In sintesi, il disegno di legge intende disciplinare:
il regime autorizzatorio cui le attività spaziali private sono sottoposte;
i requisiti di capacità tecnica e professionale che gli operatori devono possedere;
la valutazione preventiva del rischio connesso all’attività autorizzata;
il regime di assicurazione obbligatorio e la materia della responsabilità per danni causati dalle attività spaziali;
misure di sostegno della space economy;
gli appalti pubblici relativi al settore delle attività spaziali e delle tecnologie aerospaziali (mediante la previsione di un regime speciale).
–un disegno di legge per la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di testi unici.
In considerazione dell’avanzata fase di attuazione della riforma fiscale, al fine di poter tenere conto anche delle nuove disposizioni e di assicurare l’organicità e la completezza del quadro normativo dei diversi settori di intervento dei testi unici già in fase di elaborazione, il disegno di legge proroga al 31 dicembre 2025 il termine entro cui possono essere adottati i decreti legislativi per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante la redazione dei testi unici, ai sensi dell’art. 21, comma 1, della legge n. 111 del 2023, recante la delega al Governo per la riforma fiscale.
–in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale.
Le norme introdotte provvedono, tra l’altro, a:
una revisione del calendario fiscale;
integrare il concordato preventivo biennale (CPB), sia in considerazione del calendario fiscale, sia con ulteriori disposizioni relative ai casi di decadenza dal concordato e in materia di acconti;
introdurre una sanzione, fino alla sospensione dalla facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo da uno a tre anni, per i professionisti nel caso in cui la certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework) sia infedele;
modificare le sanzioni in merito all’adempimento collaborativo, azzerandole per i contribuenti che dichiarano tutto al fisco e si comportano correttamente.
–in esame preliminare, un decreto legislativo per la Costituzione dell’Albo Nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività, in attuazione dell’art. 27, comma 1, lettera l-bis) della legge 5 agosto 2022, n. 118.
-in esame definitivo un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, concernente il testo unico delle disposizioni regolamentari dell’ordinamento militare, in materia di organizzazione del Ministero della difesa.
INFORMATIVE
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, ha tenuto un’informativa ed illustrato le iniziative svolte nei 20 mesi di Governo per combattere lo sfruttamento sul lavoro.
All’intervento del Ministro Calderone è seguito quello del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato l’impegno del Governo attraverso regole più rigide sulla condizionalità sociale, controlli più severi, riorganizzazione dei flussi di immigrazione regolare, formazione nei Paesi di origine anche sui diritti sindacali.
I due Ministri hanno annunciato la riunione che si terrà oggi, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che vedrà la partecipazione delle rappresentanze sindacali e datoriali e dei soggetti pubblici competenti.
STATI D’EMERGENZA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato l’ulteriore stanziamento di euro 4.350.000 per la realizzazione degli interventi relativi allo stato d’emergenza già deliberato in conseguenza dell’eccezionale evento meteorologico che si è verificato il giorno 13 agosto 2023 nel territorio del comune di Bardonecchia della città metropolitana di Torino.
NOMINE
Il Consiglio dei ministri ha deliberato:
la conferma, per un ulteriore anno, del prefetto dott.ssa Maria Grazia Nicolò nell’incarico di Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, ai sensi dell’articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
la proroga dell’incarico di Commissario straordinario alla ricostruzione conferito al generale Francesco Paolo Figliuolo ai sensi dell’articolo 20 ter, comma 1, del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61;
la proroga dell’incarico ad interim di Capo del Dipartimento mercato e tutela del Ministero delle imprese e del made in Italy conferito al dottor Amedeo Teti, dirigente di prima fascia dei ruoli del Ministero;
LEGGI REGIONALI
Il Consiglio dei ministri ha esaminato alcune leggi regionali e ha quindi deliberato di non impugnare:
-la legge della Regione Campania n. 5 del 29/04/2024, recante “Modifiche alla legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16 recante Norme sul Governo del territorio”;
-la legge della Regione Lazio n. 8 del 29/04/2024, recante “Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2016, n. 8 (Interventi di valorizzazione delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale della Regione Lazio e disposizioni a tutela della costa laziale) e successive modifiche”;
-la legge della Regione Toscana n. 15 del 30/04/2024, recante “Disposizioni organizzative per le procedure di gara. Modifiche alla l.r. 38/2007”;
-la legge della Regione Umbria n. 6 del 6/05/2024, recante “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile.”;
-la legge della Regione Calabria n. 20 del 7/05/2024, recante “Modifica dell’articolo 4 della legge regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale”;
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